Per sensibilizzare sulle fragilità ossee
Corretto stile di vita e costanza nel seguire la terapia indicata dal proprio medico. Ecco le prime regole per chi soffre di osteoporosi, sulle quali punta i riflettori “Fai vincere le tue ossa”, un’ampia campagna di informazione e sensibilizzazione che è appena partita. L’iniziativa, promossa da APMARR, Fondazione FIRMO e SeniorItalia, in partnership con Amgen Italia, che opera nelle biotecnologie farmaceutiche, si rivolge a tutti coloro che soffrono di fragilità ossea e in particolare a chi, a causa di questa, ha già subìto una frattura. Per questi ultimi, infatti, il rischio di una nuova frattura è molto elevato.
In Italia, ogni anno, si contano circa 600 mila fratture da fragilità, senza considerare quelle di cui i pazienti nemmeno si accorgono (vengono registrate solo il 20-25% delle fratture vertebrali), per il 90% collegate all’osteoporosi, malattia cronica alla quale spesso non si dedica l’attenzione dovuta.
Non solo, per le persone che hanno subìto una frattura di questo genere il rischio di “rifratturarsi” è 5 volte più elevato rispetto a una persona sana. L’adozione di una terapia adeguata è in grado di ridurre di circa il 65% questo rischio, ma nella realtà si osserva che, già dopo un anno, la metà dei pazienti interrompe il trattamento. È un quadro preoccupante per la salute pubblica, non solo per la qualità della vita dei cittadini, ma anche in termini economici, se si pensa che le fratture da fragilità costano ogni anno al Servizio Sanitario Nazionale circa 10 miliardi di euro, tra ospedalizzazioni, interventi e spese assistenziali.
Prendersi cura delle proprie ossa è estremamente importante e “Fai vincere le tue ossa” intende aiutare chi soffre di fragilità da osteoporosi a farlo nel modo migliore, puntando sulla prevenzione e sul ruolo decisivo del dialogo con il medico curante.
La campagna vedrà coinvolti mezzi digitali, oltre a carta stampata e TV con il claim “La terapia non è un gioco. Seguila”. Inoltre, sul sito www.ossafragili.it sono disponibili informazioni sull’osteoporosi, suggerimenti sui corretti stili di vita, consigli nutrizionali, una panoramica sui trattamenti, indicazioni utili per prepararsi a una visita medica, oltre alla possibilità di fare un test per sapere se si è a rischio o meno di osteoporosi e, di conseguenza, di fratture da fragilità.
Fonte: askanews.it
E' online da oggi, su www.congliocchituoi.it, la videofavola ''Con gli occhi tuoi'', presentata all'Istituto Superiore di Sanita'. Una favola d'autore, nata dalla fantasia dei bambini che, insieme con l'artista Vera Puoti che ha rielaborato per 'Uniamo' i loro disegni, hanno inventato le trame.
Dalla fantasia di giovani alunni di II e III elementare e' nata una favola per grandi e piccoli che affronta il tema dell'inclusione e dell'integrazione attraverso la vicenda di un bambino fragile divenuto eroe grazie alla musica e ai suoi amici. Per vincere l'isolamento e la paura partendo dalla scuola, laddove si forma l'umanita' delle cittadine e dei cittadini di domani. La favola e' interamente realizzata dai bambini per i bambini. Oltre che dagli allievi delle classi ''Ermenegildo Pistelli'' e ''Giacomo Leopardi'' di Roma, le musiche del video sono state eseguite dagli allievi della Scuola di musica ''Sylvestro Ganassi''.
La Fondazione W Ale Onlus, grazie a un accordo con Marcello Pittella, Presidente della Regione Basilicata, distribuira' in tutte le scuole primarie della regione la versione cartacea e il dvd della videofavola e promuovera' in modo attivo l'adozione del kit didattico e del percorso formativo nelle classi. La storia racconta di un bambino fragile, Robertino, e di una banda di ''odiatori'' cattivi che escludono Robertino e lo isolano perche' ha una malattia che lo rende diverso e piu' fragile. I bambini grazie alla vicenda di Robertino imparano a riflettere sulle malattie rare, ma soprattutto sulla condizione di fragilita' e regalano a tutti, adulti compresi, una grande lezione sulla capacita' di trovare ragioni per unire invece che per dividere.
''Al nostro telefono verde arrivano tante telefonate sul disagio che provano i bambini malati nei contesti sociali, nelle diverse comunita' - afferma Domenica Taruscio, Direttore del Centro Nazionale delle Malattie Rare dell'ISS - La scuola e' uno degli scogli piu' difficili da affrontare per questi bambini ma spesso le difficolta' cominciano proprio dagli altri genitori e dalla paura che genera la condizione di malattia ed e' per questo che, accanto alla ricerca, che e' la nostra principale attivita', cerchiamo di promuovere anche tutto cio' che intorno a queste persone crea un tessuto di solidarieta' e accoglienza perche' la loro invisibilita' non sia per loro l'ennesima ferita''.
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(Fonte: SaluteOggi - ASCA.it)