Promossa da Novartis con le associazioni dei pazienti.
Il mal di schiena si combatte anche attraverso una corretta informazione, una cura adeguata e l’aiuto dalla ginnastica posturale. E’ quanto viene sostenuto dalla campagna di sensibilizzazione “Mal di schiena da incubo” promossa da Novartis con il patrocinio delle associazioni pazienti e in collaborazione con Postura da Paura.
Più dell’80% delle persone sperimenta mal di schiena nel corso della loro vita. I fattori che causano dolore possono essere diversi, ma i sintomi spesso sono gli stessi. Ecco perché le persone con mal di schiena cronico potrebbero non essere diagnosticate o minimizzare la causa sottostante del dolore, ma esistono 2 tipi di mal di schiena: quello meccanico e quello infiammatorio. Per i pazienti affetti da mal di schiena, è importante distinguere l’eziologia del dolore infiammatorio da quella del dolore meccanico. La sinergia con il medico di medicina generale per identificare la causa del mal di schiena è importante perché può indirizzare verso lo specialista di riferimento: il reumatologo, che può identificare la patologia, velocizzare il percorso diagnostico-terapeutico, migliorare la gestione del dolore e ridurne così l’impatto sulla qualità di vita.
La campagna vuole sensibilizzare proprio sul mal di schiena infiammatorio, una patologia sottodiagnosticata e spesso invalidante, che colpisce circa 1 adulto su 5 (il 20% della popolazione adulta soffre di mal di schiena che dura per più di 3 mesi). Spesso compare prima dei 40 anni ed è caratterizzato da persistenza del dolore per 3 o più mesi, rigidità mattutina che migliora con il movimento o con l’esercizio fisico, dolore intermittente alle natiche. I sintomi peggiorano con il riposo, si intensificano specialmente al mattino o durante la notte. Questo disagio può influire sulla qualità del sonno ed è uno dei motivi per cui molte persone con mal di schiena infiammatorio presentano anche disturbi del sonno .
L’esercizio fisico, se praticato con costanza e con i giusti movimenti può essere un beneficio. Per questo Novartis, in collaborazione con Postura da Paura, ha realizzato una serie di video pensati per chi soffre di mal di schiena. Sui canali social Facebook @Saichelasa e Instagram @Saichelasa, un nuovo video a settimana con consigli ed esercizi da svolgere comodamente da casa contro questa patologia. L’esperta e fondatrice di Postura da Paura, Sara Compagni, farà da guida nella conduzione degli esercizi del “Programma da incubo”. Inoltre nella sezione dedicata alla campagna sul sito www.saichelasa.it è possibile trovare informazioni utili, consigli pratici e un importante test di valutazione dei sintomi del mal di schiena.
“Mal di Schiena da incubo” è patrocinata dalle principali Associazioni di Pazienti, APMARR- Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, AMRER – Ass. Malati Reumatici Emilia Romagna, ANMAR – Associazione Nazionale Malati Reumatici e ONDA – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.
“Ascoltare i bisogni dei pazienti ed essere al loro fianco con risposte concrete è sempre stata una priorità per Novartis. Poichè il mal di schiena infiammatorio può avere un impatto significativo sulla vita delle persone dal punto di vista fisico, psicologico e sociale, e alla lunga può portare anche alla disabilità, è importante sostenere chi ne soffre nella scelta di un piano di gestione adeguato assieme al proprio medico – ha affermato Daniela Della Monica, Head of Franchise Immunology, Epatology and Dermatology Novartis -. ‘Mal di schiena da incubo’ si inserisce in un più ampio progetto di comunicazione che ci vede impegnati per sensibilizzare e mantenere alta l’attenzione su patologie ancora troppo spesso sottodiagnosticate proprio come il mal di schiena infiammatorio”.
Fonte: Askanews.it
E' online da oggi, su www.congliocchituoi.it, la videofavola ''Con gli occhi tuoi'', presentata all'Istituto Superiore di Sanita'. Una favola d'autore, nata dalla fantasia dei bambini che, insieme con l'artista Vera Puoti che ha rielaborato per 'Uniamo' i loro disegni, hanno inventato le trame.
Dalla fantasia di giovani alunni di II e III elementare e' nata una favola per grandi e piccoli che affronta il tema dell'inclusione e dell'integrazione attraverso la vicenda di un bambino fragile divenuto eroe grazie alla musica e ai suoi amici. Per vincere l'isolamento e la paura partendo dalla scuola, laddove si forma l'umanita' delle cittadine e dei cittadini di domani. La favola e' interamente realizzata dai bambini per i bambini. Oltre che dagli allievi delle classi ''Ermenegildo Pistelli'' e ''Giacomo Leopardi'' di Roma, le musiche del video sono state eseguite dagli allievi della Scuola di musica ''Sylvestro Ganassi''.
La Fondazione W Ale Onlus, grazie a un accordo con Marcello Pittella, Presidente della Regione Basilicata, distribuira' in tutte le scuole primarie della regione la versione cartacea e il dvd della videofavola e promuovera' in modo attivo l'adozione del kit didattico e del percorso formativo nelle classi. La storia racconta di un bambino fragile, Robertino, e di una banda di ''odiatori'' cattivi che escludono Robertino e lo isolano perche' ha una malattia che lo rende diverso e piu' fragile. I bambini grazie alla vicenda di Robertino imparano a riflettere sulle malattie rare, ma soprattutto sulla condizione di fragilita' e regalano a tutti, adulti compresi, una grande lezione sulla capacita' di trovare ragioni per unire invece che per dividere.
''Al nostro telefono verde arrivano tante telefonate sul disagio che provano i bambini malati nei contesti sociali, nelle diverse comunita' - afferma Domenica Taruscio, Direttore del Centro Nazionale delle Malattie Rare dell'ISS - La scuola e' uno degli scogli piu' difficili da affrontare per questi bambini ma spesso le difficolta' cominciano proprio dagli altri genitori e dalla paura che genera la condizione di malattia ed e' per questo che, accanto alla ricerca, che e' la nostra principale attivita', cerchiamo di promuovere anche tutto cio' che intorno a queste persone crea un tessuto di solidarieta' e accoglienza perche' la loro invisibilita' non sia per loro l'ennesima ferita''.
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(Fonte: SaluteOggi - ASCA.it)